Tassa sui licenziamenti
Ultimamente ne sentiamo di ogni a riguardo delle "imposte"(le cd. tasse).
Secondo me in un momento di crisi è fondamentale mantenere il lavoro "vivo", ovvero le persone occupate!
pertanto è fondamentale scoraggiare al massimo i licenziamenti e cercare di agevolare le assunzioni.
A tal proposito propongo:
A) una imposta sui licenziamenti totalmente a carico del datore di lavoro, pari al 10% dello stipendio medio riferito all'ultimo anno(12 mesi) di lavoro
B) agevolazioni fiscali per assunzioni di personale in stato di "cassa integrazione" e "disoccupati".
la copertura economica proviene dalle mancate "casse integrazioni" che ne deriveranno.
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| abitcis (04/01/2012 19:29:33) - il mio ragionamento(spero non sia sbagliato) è: meno cassaintegrati, meno uscite dello stato con le quali si possono finanziare le agevolazioni fiscali a queste aziende...rende? |
| Toislex (06/01/2012 15:58:44) - Non so, Secondo me per il lavoro serve incentivare in qualche modo indiretto il protezionismo. Quando dicono che il debito si è generato perchè abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità è perchè siamo stati esterofili nei consumi, i nostri soldi sono usciti dai confini del paese molto più di quanti ne siano entrati e le crisi di liquidità se le è accollate lo Stato attraverso i meccanismi di assistenzialismo. Così lo Stato, unitamente agli sprechi ha creato un debito immenso. |
| Toislex (06/01/2012 16:00:59) - In UE non possiamo essere esplicitamente protezionisti, ma è chiaro che i paesi Europei naturalmente protezionisti che sono Francia e Germania, hanno costruito le loro multinazionali esportatrici su un solido mercato interno. In Italia bisogna trovare un modo per fare lo stesso. Solo dopo si possono porre tutele come questa. Non vorrei essere stato troppo contorto nella spiegazione. Buona Epifania. |
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