Raccolta differenziata capillare
La raccolta differenziata sta entrando piano piano nelle consuetudini del popolo italiano, e la normativa italiana prevede che entro il 2010 tutti i Comuni riescano a raccogliere in maniera differenziata almeno il 65% dei rifiuti.
E' chiaro che alcuni Comuni sono più avanti di altri ed è altrettanto chiaro che la dimensione e l'estensione del Comune stesso hanno ripercussioni pesanti sui costi di raccolta.
Per questi motivi presentiamo qui la proposta di costruire un network di punti di raccolta privati (una sorta di licenza commerciale) da aprire nei vari quartieri, dove il cittadino possa portare i suoi rifiuti riciclabili.
Il negoziante applica un listino concordato con il Comune (che comprenderà una quota di profitto per l'attività) ed erogherà la somma direttamente al cittadino.
A quel punto il negoziante avrà facoltà di trasportare direttamente i rifiuti raccolti nei centri di riciclaggio autorizzati oppure di concordare con l'azienda comunale il ritiro presso di lui.
Sarà poi possibile per il negoziante applicare sconti, raccolta punti, e quant'altro di economicamente allettante per incentivare la raccolta.
Riassumendo per agevolare ed incentivare la raccolta differenziata anche nelle aree più difficili da raggiungere con un sistema tradizionale, questa proposta di legge propone di:
1) permettere l'apertura di punti di raccolta (inizialmente solamente per alcuni tipi di rifiuto) privati;
2) incentivare l'apertura di tali punti con finanziamenti a fondo perduto per sostenere le spese di avviamento;
3) incentivarne l'utilizzo da parte del cittadino attraverso il meccanismo di pesatura e di valorizzazione del rifiuto portato. Ogni tot chili di rifiuto il negozio anticipa una certa somma al cittadino (i valori al kilo saranno definiti dal Comune di appartenenza tenendo conto del valore di mercato);
4) permettere ai negozianti di applicare politiche di marketing e di scontistica in maniera autonoma.
Obiettivi :
1) aumentare la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata;
2) costruire un network di attività commerciali che possa essere usata in futuro per qualsiasi rifiuto (mi vengono in mente la raccolta dei metalli preziosi negli elettrodomestici o lo smaltimento delle pile, ad esempio);
3) offrire un risparmio al cittadino che si comporti in modo virtuoso.
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