Divieto di ingerenza negli organi di stampa/comunicazione di massa per le alte cariche dello Stato
Lo scopo della legge è semplice: vietare al cittadino, che sia in possesso di una qualsiasi carica dirigenziale
e/o che sia proprietario di una qualsiasi partecipazione azionaria presso uno o più organi di stampa o ad essi
collegati, di ricoprire cariche istituzionali nell'ordinamento giuridico italiano. Tra queste cariche rientrano
ovviamente l'essere membro del Governo, essere Presidente della Repubblica, essere sindaco di un qualsiasi comune
o membro di una qualsiasi giunta comunale, regionale o provinciale; così come sono comprese le cariche di
Presidente della Regione o della Provincia.
Il divieto andrà esteso inoltre a chiunque sia parente entro il terzo grado (nipote compreso) o affine entro il
secondo grado (cognato compreso) del cittadino eletto o nominato alla carica in questione. Questo per evitare che
le partecipazioni azionarie o le cariche dirigenziali vengano semplicemente passate di mano ad un familiare, cosa
che rappresenterebbe un vero e proprio aggiramento della norma.
La cessione dovrà perdurare per tutta la permanenza in carica del cittadino in questione; alla conclusione della
stessa, il cedente e il cessionario potranno negoziare un eventuale nuovo accordo per la proprietà delle quote
azionarie; allo stesso modo, il cittadino, non più investito di carica istituzionale, potrà di nuovo ricoprire
qualsivoglia carica dirigenziale.
Proposte di modifiche sono ovviamente le benvenute.
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Voti totali ricevuti: 8
Termine delle votazioni: 05/12/2008 15:51:58
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Eisto delle votazioni:
RESPINTA
(Voti favorevoli: 3.
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COMMENTI
 | MassiGrassi (26/11/2008 09:42:05) - Non è questione di modifiche ... è del tutto anticostituzionale. Seguendo il tuo ragionamento perchè non impedire che possa diventare Sindaco anche chi ha una percentuale nella azienda più grande del comune stesso ? Stiamo parlando di una norma per risolvere il conflito di interessi, ma la tua soluzione mi sembra del tutto fuori contesto.
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| greenkey (30/11/2008 17:22:31) - Qualsiasi norma di questo tipo è sempre facilmente aggirabile, ahimè: se non posso entrare direttamente in politica posso sempre comunque mandare un amico fidato e fare da burattinaio.
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 | BeaG (30/11/2008 23:50:12) - Non hi ben capito un passo della legge che parla di cessione: in che senso? Grazie, Beatrice
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 | jonbonjovi (02/12/2008 21:45:44) - @Massi grassi: non ha senso l'analogia con una persona che ha una percentuale in una qualunque azienda del comune, per il semplice fatto che una qualunque altra azienda non ha i poteri di indirizzare il consenso popolare che invece hanno gli organi di stampa! e poi non vedo come possa essere anticostituzionale; inoltre anche negli Stai Uniti è esattamente successo questo quando Michael bloomberg è diventato sindaco di New York (ha dovuto vendere la sua tv "Bloomberg", appunto...).
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| jonbonjovi (02/12/2008 21:46:50) - @ greenkey: perchè ovviamente dopo che ho fatto tanta fatica a farmi eleggere, cosa faccio? faccio gli interessi di un mio amico?? a meno che io non sia corrotto, ma questo è un altro discorso...
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| jonbonjovi (02/12/2008 21:49:33) - @BeagG: con "cessione" intendo l'alienazione delle azioni in questione o comunque la rinuncia completa alla carica dirigenziale. spero di essere stato chiaro. Mi dispiace di non aver avuto il tempo di ribattere prima ai primi 2 commenti, sicuramente avrei limitato la loro "influenza negativa" su chi li ha letti. poi, per carità...ben vengano le obiezioni, nn fraintendetemi...
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| MassiGrassi (03/12/2008 09:43:13) - E' contro la Costituzione perchè è una limitazione fortissima all'accesso alle cariche pubbliche. Tu poi hai esteso il divieto anche i familiari (e quindi ancora più pesante come divieto). Indirizzare il consenso popolare ... a dire il vero a me fa più paura un conflitto di interessi, che so, nell'ambito energetico oppure industriale che non nella Stampa. E poi sei troppo vago nella definizione (organi di stampa o ad essi collegati). Intendi anche le stamperie, le agenzie pubblicitarie ?
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| MassiGrassi (03/12/2008 09:44:26) - A mio avviso è necessario una legge generica sul conflitto di interessi. Non mirato a qualche settore specifico.
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| jonbonjovi (04/12/2008 21:40:07) - con "organi di stampa e ad esso collegati" intendo televisioni, giornali, radio, testate on-line. ovviamente non le stamperie o le agenzie pubblicitarie...mi pareva ovvio che non fosse quello lo scopo della legge! e poi, sarà sicuramente importante correggere il conflitto di interessi anche negli ambiti da te citati, ma si dovrà pur iniziare da qualche parte, non credi?
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| jonbonjovi (04/12/2008 21:40:53) - infine: una legge generica sul conflitto di interessi rischierebbe di diventare un semplice "collage" di tante leggi specifiche, allora tanto vale trattare ogni ambito in maniera indipendente.
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| bloodycat (07/07/2009 11:19:04) - L'idea è assolutamente buona, e rappresenterebbe un buon inizio per la risoluzione dell'annoso problema del conflitto di interessi.
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| abitcis (28/01/2010 13:03:24) - positivo, ma utopico...
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| eddy (30/03/2010 19:25:32) - Bravo ottimo lavoro! ma è inrealizzabile
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| ilfiscoequo (04/07/2010 00:00:59) - anche per me irrealistica
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| tanuzzo (11/09/2010 17:46:09) - Mi piace.
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| italiadeivalori (11/09/2010 17:47:01) - Sn favorevole.
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| uomoqualunque (18/06/2011 19:31:23) -
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