Modifica ai limiti all'attribuzione del nome (atti di nascita)
Si propone di modificare in parte l’art. 34 – “Limiti all'attribuzione del nome” – Titolo VII – “Delle registrazioni relative agli atti di nascita e agli atti di riconoscimento dei figli naturali” – del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA n. 396 del 3 novembre 2000 -“REGOLAMENTO PER LA REVISIONE E LA SEMPLIFICAZIONE DELL'ORDINAMENTO DELLO STATO CIVILE”.
(Tale Decreto, dopo le riforme Bassanini, apporta alcune modifiche rispetto al precedente Regio Decreto del 1939 su anloga materia).
Si riporta il testo dell’ art.34 e, per completezza, dell art.35:

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Art. 34
Limiti all'attribuzione del nome
1. è vietato imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi.
2. I nomi stranieri che sono imposti ai bambini aventi la cittadinanza italiana devono essere espressi in lettere dell'alfabeto italiano, con la estensione alle lettere: J, K, X, Y, W e, dove possibile, anche con i segni diacritici propri dell'alfabeto della lingua di origine del nome.
3. Ai figli di cui non sono conosciuti i genitori non possono essere imposti nomi o cognomi che facciano intendere l'origine naturale, o cognomi di importanza storica o appartenenti a famiglie particolarmente conosciute nel luogo in cui l'atto di nascita è formato.
4. Se il dichiarante intende dare al bambino un nome in violazione del divieto stabilito nel comma 1 o in violazione delle indicazioni del comma 2, l'ufficiale dello stato civile lo avverte del divieto, e, se il dichiarante persiste nella sua determinazione, riceve la dichiarazione, forma l'atto di nascita e, informandone il dichiarante, ne dà immediatamente notizia al procuratore della Repubblica ai fini del promovimento del giudizio di rettificazione.

Art. 35
Nome
1. Il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e può essere composto da uno o da più elementi onomastici, anche separati, non superiori a tre. In quest'ultimo caso, tutti gli elementi del prenome dovranno essere riportati negli estratti e nei certificati rilasciati dall'ufficiale dello stato civile e dall'ufficiale di anagrafe.
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In Italia ci sono pertanto alcune regole sui nomi da attribuire all'anagrafe.
Divieti assoluti:
- l'imposizione dello stesso nome del padre vivente (non è ammesso nemmeno il "Jr.", tipico degli Stati Uniti), di un fratello o di una sorella viventi.
- dare un cognome come nome o nomi "ridicoli e vergognosi".
- attribuire un nome non corrispondente al sesso del bambino.

Non esiste più il divieto per i nomi geografici.

Oggi, l’Anagrafe non può “vietare” un nome ma l’Ufficiale di Stato Civile, dopo aver informato il dichiarante, può trasmettere gli atti al Procuratore della Repubblica che, a sua discrezione, può attivarsi per chiedere una sentenza di rettifica del nome. Solo se il procuratore non procede posso attivarsi i genitori attraverso un’istanza prefettizi.

Partendo dal presupposto che i genitori hanno tutto il diritto di dare il nome che preferiscono al loro figlio e che è assurdo che le Procure della Repubblica, già oberate di lavoro, si debbano occupare anche di tale materia, dalla rilevanza sociale pressoché nulla, questo Disegno Legge si propone di:

1) modificare l’art. 34 comma 1) eliminando il divieto di attribuire nomi “ridicoli o vergognosi” aggiungendo piuttosto il divieto per nomi “volgari o lesivi della dignità della persona”.
2) demandare al Sindaco del comune la facoltà di prendere decisioni in merito.

Puntualizzazioni alle proposte:

punto 1) a che titolo un magistrato può decidere che un nome sia “ridicolo” o “vergognoso”? Ma soprattutto, come? Riferendosi a linee guida dell’Accademia della Crusca? (cosa che potrebbe fare nel caso di nomi volgari o lesivi della dignità).
Quale metro di giudizio adottare? E nei confronti di chi? I comuni cittadini non possono chiamare la figlia “Venerdì” come da notissimo caso che qualche ano fa impegnò la Procura di Genova per settimane (!), mentre ai i personaggi pubblici dello spettacolo o della politica è concesso di tutto, ad esempio, per citarne alcuni:

Albano Carrisi: Yari - Ylenia - Cristel - Jasmine
Asia Argento: Anna Lou
Elenoire Casalegno: Swami
Ignazio La Russa: Geronimo / Cochise / Apache
Naike Rivelli: Akash
Ornella Muti: Naike
Umberto Bossi: Eridaneo
Francesco Totti: Chanel
John Elkann: Oceano

Da qui il bisogno, secondo me, di una norma chiara, univoca, applicabile e soprattutto uguale per tutti.

Punto 2) Lapalissiano. Con tutto il tempo libero che hanno le Procure…

Conclusione:
Esistono molte associazioni di medici/psicologi/genitori che ammoniscono dal dare nomi strani o ridicoli ai bambini, e questo per evitare, sostengono, possibili effetti psicologici negativi in età scolare.
Certo, in tutto ci vorrebbe buon senso!
Ma che Stato è uno Stato che lascia ai magistrati il diritto di imporre a mio figlio un nome a piacere solo perché ad un impiegato un po’ troppo zelante non è piaciuto quello che avrei voluto dargli?
A questo punto, perché non dare potere ai magistrati di imporre ai genitori restrizioni, divieti e metodi per l’educazione dei propri figli? Di certo una cattiva educazione, senza alcun dubbio, nuoce maggiormente al bambino piuttosto che un nome originale (magari quello che era di suo nonno).

In ultimo, non tutti forse sanno che Montanelli, conosciuto come Indro, si chiamava in realtà Cilindro (nome “giustificato” dal fatto di essere nato i piena epoca Futurista).
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Autore: FiammaNera
Voti totali ricevuti: 15
Termine delle votazioni: 30/06/2008 00:21:41

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Eisto delle votazioni: APPROVATA
(Voti favorevoli: 8. Voti contrari: respingo=6, irrealistica=1, copiata= 0.)



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COMMENTI

MassiGrassi (20/06/2008 11:05:40) - Non capisco una cosa, proponi di eliminare la parte "ridicoli o vergognosi" modificandolo in “volgari o lesivi della dignità della persona” ... però anche qui qualcuno potrebbe obiettare su chi decide cosa è volgare ? c'è molta differenza ?
 
FiammaNera (20/06/2008 12:47:21) - Si, c'è senza dubbio differenza. "Venerdì" fu giudicato un nome ridicolo ed il magistrato ne impose un altro, ma su che base? Su criteri del tutto personali. Magari altro magistrato lo avrebbe giudicato ammissibile! I nomi volgari invece sono identificabili già con l'ausilio di un semplice vocabolario (viene riportata l'abbreviazione "volg.") o comunque interrogando l'unica fonte primaria della lingua italiana esistente a norma di legge, "l'Accademia della Crusca". A loro il giudizio, almeno.
 
FiammaNera (20/06/2008 12:53:55) - Per quanto riguarda i nomi "lesivi della dignità", rientrerebbero tutti quei vocaboli non propriamente volgari ma non dignitosi tipo per esempio "letame, stallatico, urina, escremento...". Non che a qualcuno potrebbe realmente venire lidea di attribuire tali nomi ai propri figli, per carità... ma nel qual caso, è giusto prevederne il divieto e comunque che sia il Sindaco a decidere e non la Magistratura!
 
Mazzini (20/06/2008 13:53:05) - Mi pare che ci siano cose più urgenti che dibattere tra il "nomen omen" o il "i nomi sono puri accidenti"...
 
FiammaNera (20/06/2008 14:21:25) - Caro mazzini, è ovvio che ci sono cose più urgenti, e con ciò? La proposta non è buona solo per questo? fammi capire...
 
GAMoN (21/06/2008 00:39:23) - Io farei rispettare solo 2 vincoli: 1) che vengano usati solo i 26 caratteri dell'alfabeto; 2) che vengano utilizzati max. 25 caratteri (io ho 4 nomi, non separati da virgola, e ogni volta devono stamparmi la carta d'identità a mano!) . Inoltre, a partire dai 14 anni, ognuno dovrebbe essere libero di scegliere un nuovo nome. Così eliminiamo regole assurde e giudizi arbitrari.
 
FiammaNera (21/06/2008 09:17:20) - To Gamon: anche la tua potrebbe essere un'idea.
 
Vav (23/06/2008 17:12:46) - Puo' anche andar bene... io ho tre nomi senza virgola
 
Catan (24/06/2008 16:01:09) - Ciò che non uccide ingrassa: non mi pare sia una proposta cattiva, certo magari non di chissà che importanza ma, comunque valida. Approvo.
 
webuser (27/06/2008 22:32:27) - D'accordo con GAMoN
 
BeaG (27/06/2008 22:49:47) - Concordo con Massi Grassi
 
ManuelMartini (18/07/2008 02:43:05) - fa quasi ridere leggere certi nomi... eventuali problemi dovrebbero essere risolti dal sindaco della città, senza ulteriori perdite di tempo, abbiamo problemi più urgenti in Italia
 
equoliberale (06/08/2008 00:11:50) - il presupposto in base al quale i genitori abbiano diritto di dare il nome che vogliono non mi piace..detto questo non ritengo giusto che ci si metta di mezzo lo stato, o una qualsivoglia comunità! sono quindi favorevole alla proposta. Proporrei anche di semplificare le procedure che permettono di cambiar nome.
 
equoliberale (06/08/2008 00:19:56) - rettifico, non ho letto bene: perchè mai un sindaco dovrebbe essere più titolato di un magistrato?Dici che lo stato non deve lasciare ai magistrati il diritto di cambiar nome ai neonati,. perchè ai sindaci sì?
 
personal (09/04/2009 17:46:53) - Io mi trovo a dover cambiare nome e questa proposta di legge non mi sembra affatto differente da quella precedente.Credi che avere un nome ridicolo o vergognoso non sia lesivo per il proprio stato d'animo?Lesivo,vergognoso,ridicolo sono parole con significati diversi ma che portano tutte allo stesso disagio psicologico della persona.Io non mi soffermerei sul fatto di voler sostituire la parola ridicolo con lesivo o qualche altro termine.
 
personal (09/04/2009 17:51:54) - Proporrei piuttosto una proposta di legge in cui la decisione del cambiamento del nome o del cognome venga valutata da una psicoterapeuta o psicologa,visto che prendere una responsabilità simile semplicemente attenendosi al significato di una o due parole è del tutto fuori luogo per il problema trattato.
 
Banjo (28/01/2010 22:15:07) -
 
abitcis (06/04/2010 11:10:35) - va bene il sistema attuale....
 
italiadeivalori (12/09/2010 02:20:15) - concordo con abitcis.
 


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