Deduzione "Una Tantum" piccola-media impresa
L'ATTUALE SCENARIO
In una situazione caratterizzata da una crescita economica ormai diventata troppo lenta, la struttura produttiva del nostro paese sta attraversando profonde modificazioni con effetti fortemente selettivi a livello settoriale e territoriale.
I fattori di ritardo del Sistema Italia vanno ricercati nelle diversità strutturali che caratterizzano l'apparato produttivo nazionale rispetto alle altre economie che rappresentano i principali elementi di debolezza del sistema economico-produttivo del nostro paese:
- le ridotte dimensioni delle imprese,
- la conseguente scarsa presenza di aziende di grandi dimensioni,
- la circoscritta presenza di settori high-tech,
- lo scarso impegno del settore privato nell'attività di ricerca e sviluppo.

IL CONFRONTO FRA ITALIA ED EUROPA
L'Italia, tra i Paesi Membri, si colloca leggermente al di sotto della media europea con 4,2 addetti per impresa, e si contraddistingue per un'evidente polverizzazione della struttura produttiva nazionale.

I PROBLEMI DELLE PMI
Se, fino ad oggi, il contributo che le PMI hanno fornito per lo sviluppo della nostra economia è stato determinante, tuttavia la frammentazione rischia oggi di incidere negativamente sulle capacità di crescita e potrebbe, quindi, rappresentare un freno piuttosto che un volano per il nostro sviluppo. Vediamo alcune questioni "chiave":
1. La piccola dimensione delle imprese italiane, ad esempio, rallenta lo sviluppo tecnologico e l'innovazione; la dimostrazione di tale fenomeno è tranquillamente dedotta dalla modesta entità degli investimenti in ricerca e sviluppo.
2. La scarsa presenza della grande impresa, che potrebbe svolgere un ruolo trainante nell'impiego di strumenti e metodologie tecnicamente più avanzati, accentua la difficoltà a diffondere l'innovazione tecnologica nel resto del tessuto produttivo nazionale.
3. La stessa dimensione familiare che si presenta come un fattore determinante nella fase di avvio, può rivelarsi in seguito un ostacolo allo sviluppo.
4. La formazione della piccola e media impresa, infine, manifesta una scarsa propensione nell'adottare azioni manageriali evolute nei diversi processi formativi, tralasciando il momento dell'analisi del fabbisogno e quello della valutazione dei risultati con la conseguenza che la formazione è percepita più come bene di consumo, che come bene di investimento.

CONCLUSIONI
La proposta prevede, con decorrenza immediata, l'introduzione di una deduzione "Una Tantum" dei costi sostenuti per l'innovazione tecnologica, per la formazione e la ricerca applicata purche' sostenuti da nuclei di piccole-medie imprese inserite in distretti o in aggregazioni di rete.

Un simile indirizzo, per esempio, può senz'altro agevolare la possibilità di utilizzare al meglio, da parte delle PMI, le proprie capacità strategiche e le risorse a disposizione favorendo gli interventi di modernizzazione strutturale, di sviluppo e di applicazione delle innovazioni e, non ultima, l'evoluzione di determinanti funzioni come la formazione e la ricerca applicata.

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Autore: Mapy
Voti totali ricevuti: 31
Termine delle votazioni: 06/06/2008 09:26:50

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Eisto delle votazioni: APPROVATA
(Voti favorevoli: 26. Voti contrari: respingo=4, irrealistica=0, copiata= 1.)



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COMMENTI

MarcoFR (05/06/2008 03:02:49) - Approvo la legge, anche se sarà altamente impopolare: le PMI non gradiranno una nuova tassa.
 
Catan (05/06/2008 10:02:16) - Lo sviluppo delle imprese deve partire da finanziamenti statali, se proprio qualcosa va fatto per migliorare la qualità delle imprese. Non vanno tassate le PMI per trovare fondi che dovrebbero essere statali. Respingo.
 
MassiGrassi (05/06/2008 10:06:22) - Non ho capito i commenti. Nella formulazione si parla di deduzione una tantum (e quindi meno tasse da pagare), non di una nuova tassa . E comunque già ora si stanno realizzando bandi di incentivi per supportare ricerca e formazione per raggruppamenti di imprese.
 
FiammaNera (05/06/2008 12:45:47) - In linea di principio credo che l'aggregazione in distretti industriali sia sicuramente una soluzione da incentivare.
 
GAMoN (05/06/2008 20:56:28) - Anch'io rilevo che molti non hanno capito che si tratta di una deduzione. Non condivido però la temporaneità del provvedimento. Una deduzione una tantum non risolve i problemi delle PMI e può creare disparità fra chi riesce a usufruirne e chi no. Forse andava articolata meglio la proposta ma non si capisce bene chi può godere dell'agevolazione e per quale arco temporale. Comunque resto dell'idea che sarebbe stato meglio un provvedimento strutturale, trovando la necessaria copertura finanziaria.
 
Vav (06/06/2008 09:04:48) - Ogni agevolazione economica per le imprese dovrebbe essere vista di buon occhio per far riprendere il Sistema Italia
 
ManuelMartini (21/07/2008 02:09:25) - le piccole e medie imprese sono il motore dell'Italia e le regioni che con simili proposte hanno incentivato queste imprese a unirsi in distretti sono non a caso la locomotiva della nostra economia
 
equoliberale (05/08/2008 00:42:28) - Concordo con Gamon. Meglio un provvedimento strutturale, e forse..un pizzico meno dirigista..
 
FiammaNera (17/09/2008 15:02:46) -
 
braveheart (22/07/2009 14:59:22) - Propongo inoltre la partecipazione dello Stato agli utili delle grandi imprese che superino un utile netto di 3,5 milioni di euro annui e anche la statalizzazione di tutte le imprese associate esistenti, di tutti gli istituti di credito e finanziarie, di tutte le compagnie telefoniche, di tutte le industrie, di tutte le aziende di trasporto aeree, ferroviarie e navali per tenere più facilmente a bada la corruzione, l'usura e l'evasione, potrà sembrare una propsta irrealistica ma chiedo che sia p
 
braveheart (22/07/2009 15:01:35) - PRESA IN CONSIDERAZIONE GRZIE A TUTTI
 
Banjo (16/01/2010 15:07:53) - Si, proposta intelligente ed interessante l'analisi/sintesi del sistema economico.
 
abitcis (28/01/2010 11:39:43) - un problema dilagante della pmi è la crescente evasione fiscale, dunque o la botte piena o la moglie ubriaca...
 
uomoqualunque (18/06/2011 12:04:29) - approvo
 


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