modifica aliquote tassazione rendite
attualmente la tassazione sulle rendite finanziarie è troppo bassa in rapporto a quella su investimenti più produttivi verso la società tutta, es. nuove attività, macchinari, dipendenti, insomma investimenti che gioverebbero a tutti nel breve, medio e lungo periodo, mentre si sa che le rendite finanziarie giovano quasi sempre e solo alle banche e assicurazioni senza ritorno per il paese reale, se non nei rischi. la proposta è questa: ridurre gradatamente la forbice tra le due aliquote, attualmente 12% e 45% circa, (non ho dati precisi se qualcuno li sa ben venga)ad un ritmo che non provochi scossoni eccessivi, impiegando anche qualche anno per entrare a regime definitivo es. 14 e 42 il primo anno 16 e 40 il secondo e cosi' via eventualmente correggendo le aliquote in corso d'opera facendo attenzione all'equilibrio del gettito fiscale, che non deve venir meno. negli anni 80 i bot rendevano anche più del 10% annuo con il risultato che chi aveva denaro da investire non lo faceva sicuramente su macchinari e dipendenti, e questa è stata una delle cause della situazione odierna (debito pubblico, poca competitività, ecc.). è ora di cambiare rotta.
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 | Catan (03/03/2010 14:16:32) - ... abbiano una buona parte di entrate dai tassi. Rammento anche che se mettiamo in difficoltà le banche che attualmente si trovano sul territorio potrebbero anche decidere di spostare buona parte dei propri affari nel resto dell'UE il che danneggerebbe ancora di più la nostra economia... rimango comunque in attesa sia per ulteriori approfondimenti degli altri votanti sia per mie ricerche sulla questione.
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 | Catan (03/03/2010 14:21:15) - ATTENZIONE! prima di votare sappiate che per errore il touchpad ha cliccato su irrealistica per via di uno stupido foglio di carta... chi uno di voi che vuole votare in maniera contraria all'approvazione potrebbe attendere e votare quanto richiederò tra qualche giorno? chiedo nuovamente scusa...
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 | Divetimp (03/03/2010 18:13:52) - Il piccolo investitore (privato) oggi investe sui titoli di stato o si compra delle azioni, obbligazioni ecc... anche perchè come fa ad investire su macchinari e apparecchiature? La tassazione su queste "rendite" è del 12.50%.... di certo non va aumentata! La legge andrebbe riformulata.
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| Eduardo (03/03/2010 20:50:26) - Non vedo l'utilità.
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| marcopannella66 (03/03/2010 22:46:17) - per Divetimp : si potrebbe mantenere l'aliquota attuale solo per i piccoli e medio-piccoli risparmiatori, classificandoli in 2 o 3 scaglioni mediante il calcolo dell'ISEE.
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| Catan (03/03/2010 23:37:41) - Ho riflettutto un po' e sono giunto alla conclusione che la proposta, a mio avviso, non ha molto senso. Ne illustro i motivi: tutti i soggetti giuridici (quindi privati e pubblici) si indebitano nell'attuale sistema economico (fondato sul capitalismo) indi per cui sia gli Stati che le Imprese che il cittadino che vuole comprarsi casa si indebitano; questo meccanismo porta all'emissione di obbligazioni che siano esse Bond (quindi obbligazioni Corporate, quindi delle imprese) o Titoli di Stato...
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| Catan (03/03/2010 23:39:43) - ... lil risparmiatore, che sia grande o piccolo è irrilevante, deve poter scelgiere se investire il proprio risparmio con tassi minori e rischio minore (Titoli di Stato) o con rendimenti maggiori a rischi maggiori (obbligazioni Corporate e/o azioni). Concludo con: non si possono obbligare i risparmiatori ad assumersi il rischio delle imprese a priori: chi crede in quella società tanto da voler correre il rischio acquista le sue obbligazioni finanziandola altrimenti va in titoli di stato...
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| Catan (03/03/2010 23:39:58) - Non comprendo, tra l'altro, cosa c'entrino le banche.
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| italo (04/03/2010 08:40:01) - stessa opinione di Catan.
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| BeaG (04/03/2010 14:59:35) - La trovo una buona proposta
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| italiadeivalori (05/03/2010 23:38:10) - approvo!
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| Banjo (06/03/2010 00:47:08) - Io sono d'accordo sul fatto che vada alzata la percentuale di imposte. Il piccolo risparmiatore, infatti, non investe quasi più in titoli di stato dato il loro attuale (nullo) rendimento, ma, su consiglio - o meno - delle banche, deve diversificare. Le grosse speculazioni sono quelle che se la cavano con una imposta irrisoria. C'è chi specula (a danno di chi?... indovinello...), diventa miliardario e paga un'aliquota irrisoria rispetto alla normale tassazione dei redditi. E' anche vero.......
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| Banjo (06/03/2010 00:48:12) - .... il ragionamento di Catan che condivido. Sono indeciso, mi documenterò e magari se marcopannella66 vuole fornire ulteriori precisazioni sarei grato. Aspetto a votare.
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| pasquale (06/03/2010 12:00:42) - Per me è una copia di questa: http://www.ilgiocodellapolitica.it/index.asp?page=legge&id_area=1&order=&id_legge=3
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| marcopannella66 (07/03/2010 11:30:48) - io intendevo "colpire" le grandi speculazioni che fanno bene a pochi e male a molti. per i piccoli e medi risparmiatori la tassazione sarà agganciata al loro indice ISEE
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| Catan (07/03/2010 15:28:36) - Tenete conto comunque che la speculazione è un "fenomeno" di mercato... mi spiego meglio: la speculazione avviene nel momento in cui un qualsiasi investitore decide di acquistare un buon numero di tiroli prevedendo che ta un mese varranno un X di più per poi rivenderli, lo speculatore non è altro che un investitore che fa arbitraggio (una manovra che chiunque, me compreso, anche solo con i pochi risparmi che ha, svolge quando se ne presentano le occasioni). Rammento in oltre che chi specula lo..
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| Catan (07/03/2010 15:31:38) - .. lo fa ad alti rischi, ad esempio, cosa fa se le sue previsioni sono errate ed invece di aumentare il prezzo diminuisce di molto? La speculazione sui titoli non danneggia nessuno direttamente perchè per speculare letteralmente compri a prezzi minori e vendi a prezzi maggiori intenzionalmente e finchè ci sono persone che acquistano e vendono a quei prezzi nessuno ne è danneggiato veramente. In secundis, i miei risparmi sono solo in titoli di stato e, se si spulciano un po' i listini...
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| Catan (07/03/2010 15:33:54) - ... si trovano tassi che variano dal 2,5% al 8%, dipende da quanto si è disposti ad investire e in quanto tempo. Se le banche dicono di differenziare è perchè hanno ragione: differenziando l'investimento diminuiscono i rischi di perdere tutto il capitale investito. Per ultimo, c'è da dire che sostenendo il debito pubblico (tramite i titoli di stato) si tolgono risorse alle imprese, è vero, però sono gli ivnestimenti meno rischiosi che si trovano sui mercati ed è giusto che abbiano renditmenti...
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| Catan (07/03/2010 15:35:19) - ... inferiori agli altri titoli poichè, come ben saprete, il rendimento è in proporzione al rischio; indi per cui avvicinare le tasse renderebbero iniqui i rendimenti dei vari titoli acquistabili e falserebbero il mercato dei titoli di credito.
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| NoiSud (14/01/2011 18:20:16) -
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| abitcis (02/04/2011 09:46:33) -
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| uomoqualunque (18/06/2011 11:55:35) - approvo
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